Il CAnto della Fenice
Il libero jazz di jeanne lee
di Grabiele Gugliemi
LeMus Edizioni, 2024
La storia della musica è ricca di personaggi troppo presto dimenticati o non abbastanza considerati in vita. È il caso di Jeanne Lee, cantante raffinata e poliedrica dell’avanguardia jazzistica degli anni ’60 e attiva fino al 2000, annoverata nel maggio 2021 da Jazz Magazine come una delle dieci voci da (ri)scoprire d’urgenza.
Il 25 gennaio 2019 fu pubblicato uno dei più importanti album di inediti degli ultimi anni
nell’ambito della musica jazz: una doppia raccolta di brani registrati tra la fine del 1966 e l’inizio del 1967 e rimasti per cinquant’anni dimenticati negli archivi prima di essere riscoperti. L’album di cui stiamo parlando è "The Newest Sound You Never Heard" e il suono “che non abbiamo mai sentito” evocato dal titolo è quello del duo formato da Ran Blake al piano e dalla voce di Jeanne Lee.
Grazie al ritrovamento e alla pubblicazione di queste registrazioni inedite, Jeanne Lee torna a far parlare di sé. Rinasce, come una fenice, la voce, ma anche lo spirito di un’artista che ha fatto della trasformazione e dell’evoluzione una costante del proprio percorso. Non è un caso che nel maggio 2021 Jazz Magazine la inserisca nell’elenco delle dieci voci da (ri)scoprire d’urgenza.
Questo libro ricostruisce l’entusiasmante storia artistica e umana di Jeanne Lee (1939-2000),
una donna poliedrica e raffinata che, in vita, non sempre ebbe il meritato riconoscimento.
Arricchiscono il volume le interviste a due dei più noti jazzisti italiani che collaborarono con
lei, Paolo Fresu e Enrico Rava.
La pubblicazione è diventata il naturale proseguo dell'omonimo spettacolo presentato da Gabriele Gugliemi nella scorsa edizione del Festival.
“Il canto della fenice. Il libero jazz di Jeanne Lee” è acquistabile online (Amazon), in libreria e in formato ebook.
L’Associazione culturale LeMus è senza scopo di lucro e promuove la divulgazione della cultura musicale – con concerti, incontri e libri – raccontando storie perdute e dando voce a narrazioni attuali e nuove proposte. LeMus vuole restituire alla memoria collettiva preziosi saperi, dare spazio alla ricerca e incentivare la creatività; vuole avvicinare le persone alle innumerevoli LEtterature MUSicali nelle quali, spesso inconsapevolmente, siamo immersi.
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Jeanne Lee (1939-2000) è stata cantante, poetessa, danzatrice, compositrice, improvvisatrice ed educatrice statunitense. Un’artista multidisciplinare con una carriera quarantennale e più di 40 album registrati. Molto difficile etichettarla, perché la sua storia, divisa fra gli Stati Uniti e l’Europa, abbraccia non solo gli sviluppi del jazz d’avanguardia dell’epoca, il cosiddetto free jazz, ma anche quelli della musica di ricerca extrajazzistica (collaborò con il compositore John Cage) e fu vicina ai movimenti artistici degli anni ’60, la poesia sonora e Fluxus, senza farle dimenticare le radici blues e afroamericane che portarono alcuni giornali dell’epoca a considerarla erede di Billie Holiday. Insomma, un personaggio a tutto tondo, che negli ultimi anni sempre più viene ricordata e che, anche grazie a recenti ritrovamenti discografici, rinasce nell’ascolto di un pubblico sempre più vasto un po’ come la fenice del mito.
Gabriele Gugliemi
Cantante, esperto in vocologia artistica, didatta e direttore corale.
Diplomato in Canto Jazz presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria e laureato presso l’Università di Genova in “Informazione e Editoria”.
Ha lavorato alternando progetti in piccole e grandi formazioni jazz/pop a partecipazioni in spettacoli di prosa o di teatro musicale.
Dirige diverse realtà corali (gospel, pop, musical) e svolge attività come insegnante di canto per enti, associazioni e scuole nella provincia di Alessandria, tra cui Le Muse Accademia Europea d'Arte.
www.gabrieleguglielmivoce.it
“Questo lavoro di ricerca è iniziato quasi per caso” afferma l’autore, “e si è rivelato una vera e propria avventura sulle tracce di una meravigliosa artista che non conoscevo e della quale mi sono innamorato al primo ascolto. Ho trovato in Jeanne Lee uno spirito affine al mio e, in un certo senso, anche una maestra e sono felice di contribuire in qualche modo a far conoscere la sua arte ad un pubblico nuovo attraverso questa pubblicazione”. Il testo cerca dunque di inserire la parabola di questa donna e artista in un orizzonte più ampio di quello della sola storia del jazz, evidenziando i rapporti con le altre discipline e mettendo in luce l’importanza dello strumento voce nell’ambito delle avanguardie artistiche del periodo anche attraverso link a materiali multimediali che vengono forniti al lettore.